
lo sento dalle increspature della voce diventata inchiostro nero su lenzuoli candidi,
come la brezza solleva la superficie dell’acqua tagliata in 2 dalla prua della nave…
allontaneresti la riva come una proiezione ortogonale del tuo disegno bambino…
C’è un piano divino, quello che vorresti intravedere,
la grandiosa geometria delle montagne assapora questo tuo indagare.
In questa fuga prospettica, trascinato dall’onda di un destino antico
ci si ritrova al centro dell’agorafobia di uno spazio vuoto di senso,
imbavaglio il cuore nel verbo d’acqua che allaga silenzi
mentre i pensieri come venti,
allontanano vele squassate dalla furia
che scivola via, sopra la mia carne.
Il viaggio estremo è … dove chiamano Terra,
la nuda pelle…
Ti ho linkato anche io, un saluto!
Splendida, assolutamente splendida descrizione d’emozioni che si leggono “dalle increspature della voce”…è proprio così e l’emozione si trasmette e che concludi con un’altrettanto stupenda immagine la nudità della pelle come innocenza estrema.
Il mio cercar il bello in ogni circostanza è ormai un’attitudine che mi permette di trovare effettivamente il bello mentre prima non riuscivo neanche a verderlo quando pure era evidente sciupando l’armonia dell’attimo.
Ti abbraccio.
Paola
Ho aggiornato il blog di Maddy-Delfino
http://vivereperraccontarla.myblog.it/
Buona notte con affetto
Eomer
Devo dire che sarà la stanchezza o il sonno, ma faticavo a cogliere il senso della poesia… mi ha aiutato il commento di Paola 😉
chissà perchè usiamo la parola affetto?
non ricordo il magico mondo del ventre materno
eppure sono stato un feto
nutrito senza neppure chiederlo
avvolto in un caldo lago
la fusione è il nostro punto di partenza
e di arrivo
in mezzo c’è questa vita, questa terra
che ci fa crescere e maturare
come un frutto pronto per essere cibo
cibo…..
ne abbiamo bisogno
se è troppo poco, non stiamo in piedi
se è troppo, diventiamo stupidi
dosando la giusta quantità
lo zucchino si può affettare
e mescolare ad altri ingredienti
per scivolare gentilmente sul nostro palato
intanto l’amante bambino
cerca cibo su quel seno
perchè è ancora a metà strada
non è maturo
eppure sa che affetto è nutrimento
come fette di carote
siamo anche cibo
“Il viaggio estremo è … dove chiamano Terra,
la nuda pelle… ”
Semplicemente splendidi!
Ciao
Daniele
…l’affetto è un sentimento che sorge e vive fuori da ogni regola e spesso anche di ragionevolezza…l’affetto ferito e mortificato è dolorosa sofferenza per l’anima…baronerosso1
XNomind,
mi ha colpito come non mai il tuo commento, hai dato una interpretazione della mia poesia, molto vicina al mio sentire, anche se pure a me sconosciuta. Spesso scrivo le mie sensazioni e solo dopo leggendo e rileggendo e anche col vostro aiuto riesco a leggermi dentro…
Infatti è molto vivo in me l’immagine della nascita e della vita fetale e l’immagine dell’affetto da legare in fondo al lago… deriva dalla sensazione di cordone ombelicale… ed il viaggio estremo dove chiamano Terra, in realtà è una nascita… ed anche una morte… come la fusione del punto di partenza col punto di arrivo… dove la prua di una nave fa spartiacque da prima a dopo… cercando per un istante di dividere le acque… in questa fuga prospettica, nel tentativo di capirne il perchè
E ci si ritrova in questo universo ad indagarne la geometria, come scienziati pazzi, tutti un po’ malati agorafobia… ed impossibilitati a coglierne il senso ultimo..
Ed in tutto gesto siamo squassati dai nostri stessi pensieri che passano sopra o attraversano la carne… di cui siamo prigionieri…
E spesso imbavagliamo il cuore… nel verbo d’acqua… come ignari feti.. immersi nell’amore senza esserne consapevoli…
E’ rimasta 4 o 5 giorni da che l’ho scritta senza titolo… e credo che dopo la tua interpretazione non esista titolo migliore…
Ero incerta se intitolarla distacco… il primo taglio di “affetti…” del cordone ombelicale…
Ma il fatto strano che questo significato era dentro di me e nelle parole, ma ancora non lo vedevo… e comunque… non è la sola interpretazione…
Fly
CLAP CLAP CLAP!!! Bellissma!!! I richiami all’acqua, alle montagne portano la mente, i pensieri agli affetti di ognuno che legge queste righe!!! Almeno a me ha fatto questo effetto!! ;-))
ciauzzzzzzzzzzzzzzzzz buona giornata e grazie del passaggio!!
Eh… chi lo sa?? :)))) L’interpretazione che buona parte della nostra solitudine sia da legare al distacco da quel lago caldo, rassicurante e placido, e’ quella piu’ comune. A volte soffriamo di un “malessere nostalgico” del quale non capiamo le cause e, tipicamente, le attribuiamo al desiderio di riunirci con il “tutto” (Dio, l’universo… fai te :)) dal quale ci siamo staccati al momento della nascita oppure alla perdita di quel lago nel quale eravamo immersi prima di nascere e nel quale supponiamo stessimo bene (… sara’ vero? Chi puo’ dirlo?).
Ma… sara’ davvero cosi’?
A volte ho il sospetto che questi sentimenti nascano da una vita che si percepisce come insoddisfacente, come incompleta. Allora si va alla ricerca delle cause finendo per trovare quelle di cui sopra. Ma io non sono convinto… io credo che gran parte dei nostri malesseri non abbiano altra ragione se non quella di non saper “vivere davvero”; una causa percio’ del tutto contingente, ma, proprio per questo, per fortuna anche migliorabile…
non ci sono piani divini, ma
divini piani
la loro inclinazione
sembra cambiare il nostro vivere
poi
solo quando ci troviamo sotto una montagna
intuiamo la sottile metafora
alcuni preferiscono
l’orizzontalità del mare
poveri loro
anche se a volerla vedere tutta
rimane
l’intero mondo
un cerchiio ovaliode
dove tutto scorre
Giravo tra i blog di amici e sono venuto a visitare questo angolo di poesia e immagini.
E’ molto tranquilla questa atmosfera, complimenti.
Tornerò da queste parti ancora.
A presto e una buona giornata.
ciao fly…affetti?come li descrivi tu sembrano sublimi…ma in realtà…chissà—un abbraccio…
Carissimi amici,
La nostra amica Maddy delfino sta soffrendo a causa di una grave malattia. Sarebbe bello essere tutti uniti a lei. Mi recherò in un santuario mariano a cui sono particolarmente legato per accendere una candela per lei, perché la Madre Celeste gli sia vicino. Pubblicherò questa sera una preghiera per Maddy e accenderò sul mio blog una candela per maddy. Alla Madonna porto un piccolo fiore: chi vuole può mettere anche questo nel blog. Invito tutti voi a fare un post con questa preghiera e una candela e un fiore per sabato e domenica: sarebbe bello che tutti i blog amici fossero uniti nello stesso giorno con un post uguale dedicato a Maddy; la preghiera l’ho composta io a nome di tutti gli amici del blog. Ringrazio di cuore Gabriella e Laura per avermi dato l’idea.
Vostro don Luciano
fly,
fossi in te
lascerei intatto il titolo originale
spontaneo è più vero
che poi non c’è neppure gran differenza
tra affettare e distaccare
come la prua che divide le acque
inutilmente
perchè l’acqua è così elastica!
ama la fusione
non la separazione
come lo scienziato pazzo
che distingue tra questo e quello
il vero scienziato unisce
crea sintesi con l’intuizione
cerca il contatto con quella parte nascosta
che ogni tanto riesce a filtrare attraverso le parole
per fortuna il controllore, il carceriere
è solo logico
come un computer
e non riesce a vedere
il significato tra le righe
che altrimenti questi blog
a cosa servirebbero?
basterebbe un diario
da tenere nel cassetto
che nessuno può leggere
così vedersi è più difficile
se non impossibile
senza uno specchio…
il carceriere fa il suo lavoro
quando intravvede il ‘pericolo’
chiude il passaggio
e ti fa cambiare le parole
che però sono già lì
nascoste…
ci fa vivere in uno stato di costante ansia
agganciati al tempo
perdiamo il contatto con il presente
vivendo solo al passato e al futuro
a volte mi capita di ricordare
momenti che ho vissuto in tensione
per un istante percepisco
che accanto a quel dolore, contemporaneo
c’era anche un grande benessere
che ho stoltamente ignorato
è come un profumo
un aroma che ci circonda
sempre
Buongiorno Fly un saluto e buon fine settimana!
Mia cara…
Questa è poesia pura. Di quella che traduce in modo immediato l’Ispirazione senza preoccuparsi di risolvere l’enigma fra il cuore è la testa. Perché la poesia non deve risolvere nulla.. deve solo permettere all’anima di specchiarsi.
Sento queste parole molto molto vicine… a me. Don’t know… why… or may be yes.
Felice sia un anno che ci leggiamo…
Embraces
Daniel
XNomind, ti ringrazio… per lo spunto ulteriore che non avevo intravisto, le parole affetto e distacco in realtà intimamente connesse…
E’ anche vero che c’è un’aroma che ci accompagna sempre… anche se stoltamente spesso non lo percepiamo
io ci credo in un disegno divino..il perpetuarsi degli eventi ci spinge ad imparare ciò he ci rifiutiamo di imparare..
Passa il tempo ed è sempre dolce tornare qui a leggerti…c’è un mondo pieno d’amore e di affetto puro….grazie per le tue visite…un sorriso, Co.
mi chiedevo cosa fosse l’agorafobia
messa lì in tale contrasto
come un faro in mezzo alle acque
che non ha altro scopo
se non quello di essere visto
oggi mi sentivo confuso
ero stanco di essere chiuso in una scatola
fuori mi aspettava il sole
l’aria
“non ne posso più di stare in questa stanza”
e sono uscito
claustrofobia-agorafobia
il distacco…
forse è paura di volare
in uno spazio vuoto di senso
perchè non fa parte della tua esperienza
e non possiamo immaginare
quello che non conosciamo già
XNomind, credo proprio tu abbia colto anche qui il colto il senso dell’agorafobia… proprio pari, pari al mio sentire… Sono contenta che il mio messaggio sia stato comunicato pienamente… e di più…
agorafobia… è proprio lo smarrimento… del volo… quella vertigine… quel vuoto… che ti serra il fiato non appena… ti accorgi di non sentire più la terra sotto i piedi… ti sei staccato dal certo per affrontare l’incerto… navigando senza bussola… solo fidandoti delle tue ali…. e del tuo volo…
Grazie ancora…
Ma quanti post mi sono persa in questi giorni… ne leggerò uno per sera, così me li gusterò meglio.
La poesia è bellissima, come sempre, ma c’è un verso che mi ha colpita più di altri: “imbavaglio il cuore nel verbo d’acqua che allaga silenzi” Chi lo sa, forse mi ha colpita perché anch’io troppo spesso mi trovo costretta ad imbavagliare il mio cuore che invece vorrebbe urlare…
Un saluto e un abbraccio, carissima… a domani per il prossimo 🙂
Laura