Essere tempo:
In coda i minuti
Disegnati sul viso
Ossequiosi per mano
Senza voltarsi mai
Secondi a nessuno
Dio solo sa quanti
Abbarbicati gli anni
Come vestiti smessi
Appesi ai rami delle querce
Assecondo l’esalare d’autunno
In silenzio, nel rossore del cielo
Volteggiano, perse, le foglie d’acero
Senza direzione, cadono i pensieri
Sgocciolano pioggia di sangue
Ormai stinti gli echi del dolore:
Una marea nera denuda la terra
Inutile, tace il corpo e le sue memorie
Orme sulla battigia, lisciate dall’onda
Disincanti e fughe
Le trappole del reflusso del gelo
Lo sguardo incrociato di finestre
Chiuse, come le palpebre dei sogni
Un fiato lieve e vapore sui vetri
Bruciano limoni su ferite aperte
Profumano candele di lillà senza sapere
Lo spazio dell’uomo è il tempo?
Tradito dal tepore, il cuore
Non conta lo sgranare delle ore
Esule, vaga tra la sete secca, mai pago
Offuscata d’angustia, cala la sera
trattengo il tempo in un’apnea di vita sottospirito
Mi copro d’orpelli e di candida neve
Invano, il mattino, svelto, mi desta:
Il corpo alla terra e l’anima al cielo!
“trattengo il tempo”… che meraviglia le tue parole un compendio di materia e cielo che scalda il cuore:-)
Mia cara..
Quante belle immagini… mi piace molto quella degli anni come vestiti smessi appesi ai rami della quercia. Il tempo è solo un mezzo per permetterci di evolverci!! un forte abbraccio. D
Versi intensi, ritmici, come i battiti del cuore.
Un saluto dal Drago
SonettoCXXIII
“No, Tempo, non ti potrai vantare che io cambio….”
W. Shakespeare