Aleph, la prima lettera dell’alfabeto ebraico, segna la soglia tra il manifesto e l’inconoscibile, tra il segreto e il rivelato, fra il potenziale e l’attuale. Foneticamente è un soffio appena percettibile simboleggia l’elemento aria.La forma grafica della lettera aleph simbolizza la natura infinita ed eterna di Dio. Essa consiste di tre parti. Numericamente ha valore UNO che meglio di tutti esprime l’unità assoluta di Dio nella sua trnità. L’Uno è la base e la chiave di ogni altro numero. L’unità di Dio è però un fatto che trascende ogni concetto matematico. È l’unificazione di tutte le varie unità. Ogni parte (anima) contiene il tutto (Dio), ciò nonostante il tutto (Dio) trascende la somma delle parti, e nessuna anima da sola potrà mai esaurire la conoscenza dell’infinita perfezione divina.
Nell’eternità di un attimo,
un solo battito acceso nel cuore
ecco l’immensurabile mistero
schiuso in un lampo esploso solo per me
solo per i miei occhi velati di lacrime
Nel bagliore ogni cosa ha un Nome
e ogni Nome la stessa anima.
E’ un istante senza ritorno
o ti affidi ,
ti lasci ingoiare come in un buco nero
o non è mai esistito
non l’hai mai visto.
Ma se lo vedi
devi appartenergli per sempre…
in quell’ Unico Soffio
ogni cosa dopo la meraviglia estatica,
torna a non brillare
a non essere vera
solo se l’hai Riconosciuto
puoi tornare cieca
La sua Luce rimane in te:
ogni cosa pur rimanendo identica
è un’altra cosa…
Alef è lo spartiacque
Dove tutto inizia e finisce
Non crinale, non confine
immateriale incontro di non ritorno
TRovo qui immagini eccezionali… prima fra tutte mi colpisce “solo se l’hai riconosciuto puoi tornare cieca”… esiste una luce che fa accettare anche la cecità perché prescinde dalla vista… una luce che illumina anche il momento più buio…. basta solo saperla intravedere fra le pieghe del buio…
un abbraccio
Grazie, la luce vera si vede anche senza il dono della vista…
Un abbraccio ..
FLY