Il cielo è così vicino, stasera
Gli volto le spalle, non si allontana.
Appoggia il silenzio sopra la testa
Quant’ inverni devo ancora contare
L’attesa non ha pace e sembra vana
Sibilando, sbuca, divide il buio
da settentrione a meridione
una meteora segno dei tempi
cade, che le stelle non stanno più lassù
prima che l’argentea scia svanisca
cerco ciò che ancora il mondo cela
il suo inizio o la sua fine?
Blasfema, duello, sfido il mio Dio,
dammi un segno nel cielo, ti prego , ora
preda d’ ombre la mia stolta preghiera
Lei cade, vola, occupa il cielo
me sventurata, gretta, da est a ovest
di nuovo una candida meteora
attraversa le tenebre e il gelo
ferma la terra trema la mia schiena
una croce si disegna nella notte
scie di comete bianche nell’oscuro
Vi può anch’essere purezza nel male?
Ora aspetto ma non so attendere
Mia cara…è di fronte all’immensità del cielo che ci rendiamo conto del nostro bisogno di preghiera… molto toccante come sempre il tuo travaglio spirituale…un abbracciod
Il male ed il bene fazioni contrapposte non assolute e obiettivamente definibili solo per gli effetti che determinano e quindi il tempo e le occasioni lo stabiliscono davvero. Per ciò che possiamo comprendere nel circostanziale e nel presente spesso il male ha generato il bene e viceversa. La grandezza e la vastità del Dio di cui parli sovrastano quei medesimi concetti prevaricando le comprensioni umane e superandole per una differente dimensione da cui possono essere osservate. proprio ieri sera rientrando, e non siamo in agosto, una di loro ha tagliato parte del cielo in due con la sua scia luminosa.Dopo molto torno a trovarti.Uomo